L’INFERNO DELLE NUOVE GENERAZIONI
La nostra società moderna è pervasa di una
infinità di luoghi comuni, che nella maggior parte dei casi non corrispondono
alla realtà. Al contrario, la sconfessano in forma così radicale, da
registrarli a buon diritto nella categoria degli ossimori più clamorosi di
questo secolo infausto.
Si sente spesso dire (a sproposito) che “i
giovani hanno tutto”, adottando come parametro di riferimento, tutta quella
lunga lista di ludica e invalidante tecnologia (immenso Luna Park dell’orrore),
che sommerge e soffoca la loro quotidianità, uniformandoli e omologandoli alle
perverse logiche e agli interessi del Sistema Bestia. Un sinistro meccanismo di
manipolazione delle coscienze che ha alterato la loro capacità di giudizio e di
critica - dove l’oggettività si fa relativismo – la libertà licenza, e la
verità mistificazione.
Un paradosso a tal punto macroscopico, che
non tiene in nessun conto quelle che sono le esigenze primarie e ineludibili
dell’essere umano, né tantomeno, quei confini etici oltre i quali ogni
autentico bisogno trasfigura poi in dipendenza, debolezza e disagio
esistenziale.
“I giovani hanno tutto”, è un vergognoso
quanto ipocrita luogo comune - un ignobile trucco confezionato ad arte per
colpevolizzarli, allo scopo che, gli stessi, si ritengano personalmente
responsabili della loro condizione sociale, materiale e culturale, e quindi, la
causa originaria e prima della loro incapacità di integrarsi, di evolvere e, in
fine, di essere felici.
I giovani, in verità, non hanno proprio
nulla, depredati e defraudati del presente e del futuro, e nell’impossibilità
di potere attingere alle esperienze di quel passato luminoso e illuminante che
aveva caratterizzato le grandi civiltà di un tempo. Oggi sono stati
indottrinati al totale permissivismo, spacciato per libertà, progresso e
civiltà - addomesticarli, dunque, inquadrarli, annichilire ogni loro
personalità, così da renderli inoffensivi e ubbidienti, castrando ogni impulso
rivoluzionario, immaginazione, sussulto e personalismo.
Sono questi i nostri giovani: una folla di
schiavi al servizio di un Sistema che li ha indotti inverosimilmente a
ritenersi liberi. Individui lontani da ogni vera gioia, emozione e passione -
mutilati nel corpo e nello spirito – resi apatici e indolenti, privi di scale
di valori, principi etici, punti di riferimento, morale, e timore di Dio.
Ragazzi, ai quali è stata sottratta la forza di volontà, la consapevolezza, il
piacere della fisicità, l’amore ancestrale per la natura, e mortificato il
lavoro della terra.
Loro, tutti così bene informati, ma ben
lontani dal comprendere la verità profonda delle cose - scaraventati con
violenza inaudita dentro un mondo di illusioni e di virtuali seduzioni,
sull’onda della facile promessa della completa soddisfazione di ogni loro
desiderio, mania e pulsione. Come comprenderanno il valore della vita, se non
sono consapevoli sulla necessità della morte?
A loro lasciamo mari senza pesci e cieli
senza uccelli - fiumi in secca, falde contaminate, e milioni di ettari di territorio
da bonificare. Un’eredità alla quale, ahimè, non potranno rinunciare! A loro
lasciamo cibo morto, bevande gassate, merendine industriali, prodotti
manipolati, montagne di spazzatura, rifiuti e scorie tossiche, ghiacciai
marcescenti, scie chimiche, precarietà e disoccupazione, e una tale lista di
sostanze cancerogene, di patologie tumorali e neurologiche, da trasformare la
loro vita nel più crudele degli inferni.
Se i giovani hanno tutto questo, sarebbe
stato meglio per loro che non fossero mai nati.
GJTirelli
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